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Un racconto della cultura giapponese dall'apertura al mondo a metà Ottocento a oggi; la storia del Giappone raccontata attraverso gli occhi di chi ha accolto questo cambiamento non con la fiducia e l'avida ambizione dei modernizzatori e dei nazionalisti, ma con resistenza, conflitto, disagio. L'autore presenta scrittori di teatro, storie di fantasmi e romanzi polizieschi in cui la modernità stessa è la tragedia, il demonio e il cattivo. Artisti surrealisti e d'avanguardia che disegnano la loro fuga, piloti kamikaze ribelli e bistrattati poveri di città, ipnotizzatori e gangster, uomini alla disperata ricerca dell'eterno femminino e femministe in cerca di qualcosa in più di una sottomissione sancita dallo Stato, buddisti senza morale, gruppi terroristi marxisti: sacche piene da scoppiare con le ricadute psicologiche di una vertiginosa modernizzazione. Nascono tutti dal suolo del moderno Giappone, ma le loro personalità e i loro progetti non sono riusciti ad adattarsi. Sono "fiori oscuri": ibridi di Oriente e Occidente che hanno coronato, esplorato e qualche volta trasformato le nuove strutture del Giappone tradizionale.