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Lo scontro tra Cesare e Pompeo rappresenta uno dei momenti cruciali della crisi della Repubblica romana. Lucano ne fa l'argomento del suo poema epico, che si interrompe al decimo libro in seguito alla morte del poeta. Nella sua visione, l'attivismo cesariano e la senescenza pompeiana contribuiscono congiuntamente, seppur con prospettive differenti, alla morte della libertas non impedita neppure dalle divinità celesti: unico ad ergersi a suo difensore è il sapiens Catone, promotore di una strenua quanto disperata lotta contro l'assolutismo cesariano. La cruda e realistica descrizione della guerra civile, la sofisticata dottrina della poesia lucanea, il veemente pathos della narrazione, insieme al gusto per l'orrido e ad uno stile denso e sentenzioso, fanno del Bellum Civile una delle opere più complesse e suggestive della letteratura latina.