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Perché i secoli passati erano fertili di grandi talenti oratori, mentre il presente ne è quasi del tutto privo? Questa domanda è lo spunto del "Dialogo sull'oratoria", in cui i più brillanti oratori della fine del I secolo d.C. si interrogano sullo stato dell'eloquenza e sui motivi del suo declino nella Roma del loro tempo. Nell'analisi lucida e disincantata di Tacito la risposta è desolatamente chiara: solo in una libera competizione politica l'eloquenza trova materia che la alimenti. Il regime imperiale, che pure ha dato ordine e tranquillità al mondo, soffoca il libero dibattito e spegne, inevitabilmente, l'arte oratoria. Il prezzo della pace è il silenzio. Luciano Lenaz analizza nell'introduzione le tematiche del dialogo e la sua travagliata storia testuale e dà conto delle ricerche su quest'opera tanto affascinante quanto ricca di problemi.