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La voce con cui Sergio Zavoli ha raccontato la realtà è unica per eleganza e lievità, riconoscibile in ogni forma, come ricorda l'amico Carlo Bo: "Zavoli è padrone di tante voci umane, maestro del 'mestiere di chiedere'". Attraverso il microfono di un una radio, in un'intervista televisiva, nei capitoli di un saggio, ma più di tutto nei suoi versi quello di Zavoli è un linguaggio denso di libertà ritmiche e lessicali, impegnato e nostalgico, fotografia emozionata di un Paese. Questa antologia, la sua ultima, è specchio di una maturità poetica che tra queste pagine raggiunge forse il suo punto più alto. Così, leggendo queste poesie, si fatica a non immaginarle dette da lui, a non accoglierle come il testamento poetico e spirituale di un grande intellettuale, intriso della sua consueta forza e grazia, e dell'impegno comunicativo di chi ha dedicato la sua esistenza a muovere coscienze e intelligenze attraverso i più diversi usi della parola.