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A sconvolgere l'esistenza cupa e afflitta di Lehmann Kaufmann, nel dicembre del 1933, è una lettera. Kurt, il suo migliore amico, gli chiede di prendersi cura della figlia Irene e di aiutarla a stabilirsi a Norimberga. Kaufmann ha sessant'anni, è uno stimato commerciante ebreo, vedovo, e presidente della comunità ebraica di Norimberga - vittima, in quegli anni, della persecuzione nazista. Irene si presenta da subito come un raggio di sole a illuminare la vita di Leo. Ha vent'anni, è bella, determinata e tra i due si instaura un rapporto speciale fatto di stima, affetto, ma anche di desiderio. Però è ariana, e le leggi razziali stabiliscono che il popolo ebreo è nemico della Germania. L'odio, sapientemente fomentato dal governo nazista, entra pian piano nelle vite dei comuni cittadini e le stravolge. Diffidenza e ostilità prendono il posto di rispetto e stima. Gli sguardi si abbassano, i sorrisi si spengono. E quando anche la Giustizia, nelle mani dello spietato giudice Rothenberger, si trasforma in un mostro nazista, per l'onestà e la verità non ci sarà più scampo.