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Tre donne molto diverse l'una dall'altra ma animate da uno stesso desiderio: raccontare di sé. Tre testi teatrali che emozionano e portano in scena personaggi memorabili. Dal monologo divertito e corrosivo di Célestine, cameriera nelle case dell'alta borghesia primo novecentesca, il ritratto di una classe dominante che nasconde vizi e perversioni dietro una pallida facciata di rispettabilità. Isabella è una nobildonna meridionale del Cinquecento e la sua unica colpa è aver amato, contro il parere dei fratelli, un uomo inadatto. La sentenza sarà inappellabile: morte. Dal dialogo con il fido scrivano Frate Neri, santa Catarina da Siena si racconta e rievoca i momenti nevralgici della propria straordinaria esperienza di fede.