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"Le Confessioni", scritte intorno al 400, quando Agostino era già da diversi anni vescovo di Ippona, rappresentano allo stesso tempo un'opera filosofica tra le maggiori mai scritte e una drammatica autobiografia, che percorre tutta la parabola umana del santo, dall'ombra del peccato fino alla contemplazione della luminosa verità di Dio. Ogni epoca, ogni generazione ha attinto, secondo la propria sensibilità e le proprie esigenze, da questo libro universale, capace ancora oggi di offrire spiragli di senso alle nostre vite indaffarate e confuse, attraverso un'analisi psicologica profonda e sorprendentemente attuale.