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"Per Giamblico, la figura del filosofo coincide ormai con quella del teurgo, che accompagna lo sforzo intellettuale con la magia e l'occultismo. Coronamento della filosofia è infatti il diretto e sovrarazionale contatto con la divinità, in un cosmo popolato di demoni del bene e del male..." Così i due studiosi Cortassa e Maltese inquadrano la figura di Giamblico, nato a Calcide in Celesiria e morto intorno al 330 d. C. Filosofo neoplatonico, personaggio discusso e inquieto, mescolò nei suoi scritti razionalità e irrazionalità, ricerca della verità e dell'occulto. In quest'opera, curata da Claudio Moreschini, Giamblico ci parla dei grandi misteri della religione egizia, una religione che aveva fatto della morte il cardine sul quale ruotava ogni cosa.