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"Questo è il primo libro fotografico su Fabrizio De André in cui non c'è una sola immagine di Fabrizio De André. Ma ci piace pensare che in ciascuna delle fotografie che lo compongono, tutte scattate dopo quasi vent'anni dalla sua morte, si avverta il suo profumo, si senta l'eco della sua voce e della sua musica. Patrizia Traverso ha lavorato secondo un suo personale metodo ormai consolidato in diversi libri: ha lasciato che le parole di Fabrizio rimbalzassero nei suoi scatti e dialogassero con loro in un gioco di libere associazioni. Le foto non si limitano a descrivere il pensiero, la memoria, le parole di Fabrizio che le hanno ispirate ma li interpretano, li commentano, li ricreano e li trasformano in visioni a volte spiazzanti. Alla fine, in una sequenza che non è banalmente didascalica, formano un itinerario inedito in una Genova che non è più quella di De André ma potrebbe esserlo ancora. Dalla frizione cronologica, dallo scarto temporale (e a volte geografico) fra testo e foto scaturiscono i lampi del racconto di una città dai contorni inaspettati, l'immagine reagisce alla provocazione della parola, la lascia riverberare per coglierne gli echi più profondi, ne esplode il significato e restituisce suggestioni ed emozioni imprevedibili. Fabrizio De André ha vissuto ininterrottamente a Genova dal 1940 al 1975- Se si tolgono gli anni - fondamentali per la sua maturazione - di Revignano d'Asti, dove la sua famiglia era sfollata durante la guerra, a Genova ha trascorso oltre metà della sua vita. Trent'anni abbondanti, decisivi per la sua formazione di uomo e di artista. Nella sua vita genovese Fabrizio è andato a scuola, dall'asilo all'università, ha conosciuto i primi amici, si è innamorato, si è sposato e ha avuto un figlio, ha composto le prime canzoni, si è esibito per la prima volta in pubblico. Un numero di "prime cose" sufficientemente significativo per non ritenere azzardata l'idea alla base di questo libro: Genova non è soltanto la città anagrafica, il luogo di nascita di Fabrizio né semplicemente il posto delle sue radici. Genova è il suo luogo dell'anima, la sua città interiore. Genova compone e racchiude il paesaggio mentale di De André, sulla mappa di Genova, sulla sua cartografia intima, ha preso corpo e si è mossa tutta la vita poetica e intellettuale di Fabrizio. (Dall'Introduzione)