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L'immagine e la parola sono i due estremi che accompagnano il pensiero filosofico di Maria Zambrano. In questo volume, che raccoglie testi in parte inediti e nati da incontri effettivi con le opere, gli autori e i pittori, la Zambrano si interroga su cosa significhi guardare l'arte, quale sia la sua funzione e come essa si rapporti all'uomo e alla sua esistenza. In un itinerario artistico e spirituale che da una parte coglie il valore generale della pittura e dall'altra si sofferma sull'unicità di grandi artisti dall'enigmaticità di Giorgione alla bianchezza assoluta di Zurbaràn, fino al disegno "quasi equivalente alla musica" di Picasso - l'autrice ci conduce alla ricerca dei profondi luoghi di umanità racchiusi nelle tele dei maestri immortali e apre con il lettore un affascinante dialogo, capace di insegnarci a "guardare un'immagine partecipando al suo incantesimo, a ciò che viene rivelato dalla sua magia invisibile".