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Gridare "Siamo noi! Siamo noi! I campioni dell"Europa siamo noi!" fino alle tre del mattino, in un tripudio di bandiere neroazzurre. Beppe Severgnini, a Madrid, come gli interisti in tutto il mondo: felici di festeggiare, con commozione, la fine dell.attesa. Nella stessa stagione Champions League, scudetto (il diciottesimo) e Coppa Italia - tripletta! Nessuna squadra italiana c'era mai riuscita. L'Inter e i suoi tifosi-filosofi - innamorati e pazienti, leali e autoironici - hanno avuto il premio che meritavano. Un lungo, incredibile cerchio si chiude nel modo migliore. Se l'Inter è una forma di allenamento alla vita, diciamolo: la vita sa essere giusta e generosa. Scrive Beppe: "Ho intravisto da bambino la Grande Inter di Herrera, festeggio oggi una squadra ancora più forte: l'Inter Speciale del Comandante Mou. Una squadra che ho cercato di raccontare, per dieci anni, dal disastro al trionfo. Dalla prima pagina sul "Corriere della Sera" ("Inter-Juve", 2000) al primo Interismi (2002), scritto per salvarci con l.ironia dalla sfortuna, da qualche errore e dalla cattiveria altrui; ad Altri interismi (2003), il romanzo di Hector Cuper, gaucho senza sorrisi; a Tripli interismi (2007) uscito in occasione dello scudetto sul campo, e dopo le orribili rivelazioni di Calciopoli, che ne cambiavano il sapore. Eurointerismi è il libro della gioia senza ombre. Potrebbe avere un sottotitolo: missione compiuta!"