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La prima volta che lo sentì metter le mani su una chitarra, Vasco rimase allibito, e lo ricorda come fosse oggi. Da quel momento Maurizio Solieri diventò il suo chitarrista. Per risalire a quell'incontro fatale, occorre tornare indietro al 1977 e calarsi nella provincia emiliana. All'epoca Solieri era un ragazzo troppo pazzo per la musica per studiare medicina come avrebbe voluto la sua (buona) famiglia, e Vasco un dj che meditava di incidere un disco, ma "già allora", rievoca Maurizio, "si capiva che era convinto di arrivare lontano: lo si intuiva anche solo guardandolo in quegli occhi azzurro cielo che, come avrei scoperto in seguito, facevano cadere ai suoi piedi le ragazze". In questa autobiografia, Solieri - anima dell'entourage di Vasco e autore di alcune sue canzoni, ma anche artista in sé, chitarrista geniale e di spiccata personalità - ripercorre la propria storia che coincide con quella del rock italiano degli ultimi decenni.