Tab Article
"In nessun altro Paese della terra sarebbe possibile una storia come la mia". Nel suo ormai celebre discorso "sulla razza" del 18 marzo 2008 a Filadelfia, Barack Obama ha risposto a chi lo aveva accusato di disprezzare i bianchi e a chi si opponeva alla candidatura di un afroamericano alla Casa Bianca. Diffidenza e ostilità separano ancora i popoli, ha detto, e spesso assumono la forma di un odio violento; ma un futuro di convivenza è possibile. Il suo discorso appassionatamente politico e umano è stato paragonato alla fondamentale lezione con cui nel 1859 Lincoln, all'epoca non ancora presidente, si oppose all'estensione della schiavitù nei nuovi territori, iniziando così il cammino verso la liberazione dei neri. A distanza di centocinquant'anni, sostiene Obama, l'America deve ritrovare gli stessi principi e le stesse speranze e portare a compimento quell'integrazione che tutti auspicano e nessuno, finora, ha saputo realizzare. Le sue parole risuonano come un avvertimento per tutto l'Occidente in crisi, assediato da razzismi e paure, bisognoso di ritrovare il grande ideale della solidarietà e dell'uguaglianza.