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Nestor Burma sembra attirarle, le rogne. D'altronde resta sempre uno sbirro, anche se la guerra lo ha costretto a chiudere la sua agenzia investigativa e ora si gira i pollici in un campo di prigionia in Germania. Ma i guai sono proprio dietro l'angolo: e infatti quando il treno che lo sta riportando in Francia si ferma in stazione a Lione, Burma non fa nemmeno in tempo a salutare dal finestrino il suo ex socio, Bob Colomer, che lo vede cadere a terra, imbottito di piombo. Sente solo quello che Colomer gli ha urlato un attimo prima di morire: 120, rue de la Gare, lo stesso misterioso indirizzo che, per una strana coincidenza, anche un suo compagno di prigionia gli ha sussurrato in punto di morte. Ma Burma lo sa bene che le coincidenze non esistono.