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Crimini efferati, uomini-bomba che si fanno esplodere nelle città, tumulti di piazza e conflitti internazionali sembrano essere i più efficaci indicatori della quantità di violenza dispiegata dall'uomo, eppure a questa violenza visibile direttamente, se ne affianca una seconda ben più pervasiva. Si tratta di quella violenza "che nutre i nostri stessi sforzi di combattere la violenza e promuovere la tolleranza". Questa violenza si presenta con due facce: la prima è "simbolica" e si manifesta nel linguaggio e nelle forme, la seconda è "sistemica" ed è cioè una conseguenza necessaria del funzionamento dei nostri stessi sistemi economici e politici. È una sorta di materia oscura, qualcosa che pur essendo "invisibile" spiega e sostanzia il visibile. Non riconoscere la violenza dell'odierna globalizzazione economica e politica significa rendersi complici di un sistema che è responsabile dell'emarginazione di intere fasce sociali e di milioni di vittime nel mondo. Un sistema che non sembra poter offrire una soluzione giusta alle grandi questioni del nostro tempo. Le tesi controverse e provocatorie di Zizek sono qui esposte ricorrendo ai registri più diversi, alternando erudizione e temi popolari, riferimenti filosofici e cinematografici, in un caleidoscopio di idee e visioni sempre nuove, sempre eterodosse.