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È il 1901, l'inizio del secolo delle speranze e delle tragedie, quando Matilde Serao inizia a pubblicare sulle pagine di un quotidiano napoletano un romanzo che potrebbe apparire scabroso nella materia per i lettori dell'epoca e che è invece un piccolo capolavoro che rivoluziona lo stile e lo sguardo di una delle scrittrici italiane più amate e lette all'epoca. Questa è la storia di una caduta abissale: protagonista è una suora di clausura quasi sessantenne, costretta assieme alle sue consorelle ad abbandonare l'eremo che si trova nella cittadella monastica del Suor Orsola Benincasa: tutti i beni ecclesiastici sono requisiti dallo Stato e le monache sono costrette ad abbandonare il luogo. Suor Giovanna, rifiutata dalla famiglia, inizia un percorso di deprivazione materiale e morale, che la conduce alle soglie di una mistica ulteriore, che invera le premesse con cui era entrata in clausura. Ispirato a una storia realmente accaduta, il romanzo di Matilde Serao, privo dell'intento folcloristico che le costò dure critiche da alcuni contemporanei, segnò uno importante successo di critica e pubblico, come testimonia il saggio introduttivo di questa edizione, a firma di Henry James.