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Fin dalle prime pagine, "La casa degli uomini" sembra alludere a qualcosa di più dell'involucro architettonico entro il quale la vita si svolge. E lettore afferra subito, guidato dalle illustrazioni di Le Corbusier, che la casa degli uomini è qualcosa di assai complesso; una serie di metafore entro cui ricade certamente anche la funzione dell'abitare ma che si allarga all'intorno costruito, all'ambiente regionale e nazionale, all'Europa e al mondo intero. La guerra ha messo gli uomini drammaticamente di fronte a una nuova realtà: la scala dei problemi è ormai tale da richiedere un impegno che coinvolge e mette in crisi ogni struttura di potere (imprenditoriale, professionale, morale) come mai era avvenuto prima. La casa degli uomini è il condensato delle riflessioni degli autori sui problemi dell'abitazione e della ristrutturazione territoriale, in cui le osservazioni del primo si confrontano didatticamente, su pagine a fronte, con i disegni del secondo. Ed è sorprendente come alcuni dei temi qui trattati, dalla conservazione dell'ambiente all'urgenza abitativa del mondo sviluppato, dall'inquinamento ai problemi posti dal colonialismo, anticipino con lucidità il dibattito contemporaneo.