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"In un'epoca in cui tutto ha un prezzo e nulla ha valore, Brendan Kennelly è il poeta che forse ha la fiducia maggiore nel discorso poetico come dono. La sua vasta produzione in versi trova in questo libro una scelta mirabile e utile per seguire gli esiti della scrittura del poeta dagli anni Sessanta a oggi. Per quanto sia radicato nella propria contea d'origine ("Vengo dall'argilla e dalla roccia di Kerry"), la sua poesia cresce fino a raffigurare la condizione umana sottoposta alla ruota della fortuna e agli artigli del tempo. Nella grande tradizione europea ci sono poeti che denunciano il tramonto di una civiltà, altri che annunciano l'aurora di una insperata rinascita. Kennelly coniuga il tramonto con l'aurora, con la spensieratezza esuberante dovuta alle fonti Imperiture della poesia intesa come un dono." (dal testo introduttivo di Tomaso Kemeny)