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"Perché un letterato di mestiere, autore di molti libri dedicati alla propria professione, si sia deciso a scrivere di sport, e di calcio in particolare, rimane un po' un mistero. So soltanto di aver ceduto a una passione di sempre, che mi accompagna dall'infanzia. Ancora adesso, a ottant'anni suonati, mi sorprendo ad abbandonarmi al tifo più spinto mettendo a rischio le coronarie. Ha detto Vittorio Sereni che il calcio diventa metafora dell'esistenza, e quindi assomiglia stranamente alla vita, accompagnandola dall'inizio alla fine. Per me non è stato così, perché l'Inter ha rappresentato una passione adulta, essendo stato il Torino il primo amore calcistico, purtroppo scomparso a Superga. Avevo sedici anni e per molto tempo sono stato senza una squadra del cuore, sostenendo solo quella del mio paese. Poi è arrivata l'Inter, ormai trent'anni fa, e da allora è rimasta il mio tifo più acceso, al punto che mi sembra di essere sempre stato interista. Forse le passioni tardive sono le più tenaci." (Elio Gioanola)