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Da qualche tempo l'agricoltura è diventata oggetto di un'attenzione molto particolare. Nei paesi occidentali si assiste anche a un incremento della domanda di prodotti biologici, all'estensione dei sistemi di filiera corta, al moltiplicarsi dei dibattiti e delle polemiche sui rischi per la salute e lo sviluppo dell'agricoltura industriale. Allo stesso tempo, i movimenti contadini si sono rafforzati. Questo libro si propone come una guida in questa giungla, propone una prospettiva. Il punto di vista difeso da Silvia Pérez-Vitoria s'inscrive nel solco del suo precedente lavoro, "Il ritorno dei contadini". L'autrice distingue i contadini dagli agricoltori (e da altri coltivatori diretti) e osserva una tradizione contadina intenta a ricostruirsi, sulle fondamenta che le sono sempre state proprie, ma ora dotata di nuove idee. Contrariamente a quel che si crede, la popolazione contadina sarebbe in grado di costituire l'alternativa a un'agricoltura industriale eminentemente mortifera. In più, l'industria degli alimenti "bio" non si rivela per niente inoffensiva, come l'autrice dimostra. Per dare un taglio a tutte queste sfumature, bisognerebbe sostenere la lotta dei contadini per la riconquista delle terre. Le proposte dei contadini vanno molto al di là di una semplice messa in discussione del modello agricolo vigente e interpellano in modo globale le nostre società. È proprio vero, questa risposta ci riguarda tutti.