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Le solennità che Dio stesso comunica a Mose, chiamandole «le mie feste» (Levitico 23), permettono al popolo ebraico di rivivere i momenti fondamentali della propria storia con Dio. Il tempo di un ebreo si trova così plasmato a partire da tali eventi essenziali vissuti dai suoi padri, e nuovamente presenti attraverso le celebrazioni, dove non rimangono semplici memorie di ciò che è ormai trascorso, ma occasione e stimolo per una partecipazione personale. Lungo la storia del popolo ebraico altre feste si sono aggiunte a quelle fissate nella Torah, come Purim e Hanukkah, per rimanere all'interno del periodo biblico, oppure Lag ba'omer, istituita nel Medioevo, a ricordo del giorno in cui cessò la piaga che aveva ucciso 24.000 discepoli del rabbino Aqiva, e Yom ha'atzma'ut (giorno dell'indipendenza), in epoca moderna, e altre, che intendono evocare avvenimenti di particolare importanza o di liberazione di tutto il popolo ebraico o di parte di esso. Dal 1976 al 1982, nel corso di sette anni, alla radio israeliana, il professore Yeshayahu Leibowitz tenne una serie di riflessioni dedicate sia alla porzione di Torah settimanale sia alle feste di Israele. Il nostro testo, raccogliendo le penetranti e profonde riflessioni svolte da questo grande maestro sulle principali feste ebraiche, ci permette di avvicinarci agli eventi che hanno fortemente caratterizzato e continuano a contrassegnare la storia degli ebrei.