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L'architettura si trova oggi a un bivio. Essa può scegliere da un lato di essere strumento - sia esso colto e raffinato oppure brutale e invasivo, ma pur sempre strumento - delle logiche oggi imperanti di consumo del territorio; dall'altro di farsi carico delle sfide aperte per la cura di un pianeta ferito. Solo da poco tempo, infatti, si è affermata una condivisa consapevolezza che non bastano l'estetica, la qualità tecnologica, la razionalità programmatica, di architettura e urbanistica, per salvaguardare l'habitat umano sul pianeta e custodire la vita degli uomini. Conseguente è il diffondersi dell'urgente necessità di comprendere modi e caratteristiche della sostenibilità dei nuovi progetti di architettura e urbanistica. Sostenibilità è oggi parola magica, di cui però risulta ancora troppo fragile il profilo di una efficace, immediata pratica, che esige l'assunzione di un habitus culturale e operativo condiviso. Paolo Soleri è stato ed è tuttora pioniere della sostenibilità. Le sue anticipazioni, di una visione ecosistemica degli insediamenti umani e delle città possibili, costituiscono fervido terreno di incontro e di dialogo di molte discipline. E proprio da un confronto ispirato dal magistero di Soleri nasce questo libro, che chiama studiosi di varia estrazione ma anche architetti di rilievo internazionale, come Renzo Piano e Tadao Ando, a dare la loro voce su questi temi così centrali per il futuro del genere umano più ancora della pratica architettonica.