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Amedeo Modigliani è una leggenda dell'universo artistico contemporaneo. La personalità scintillante, le conquiste sentimentali, la sensualità delle sue tele e la loro audacia pittorica, il prezzo esorbitante da esse raggiunto dopo la sua morte tanto quanto la miseria che ha conosciuto in vita e la sua scomparsa prematura a trentacinque anni, tutto concorre a fare di lui l'artista maledetto quale lo si immagina nella Parigi dell'inizio del XX secolo. Questa biografia rievoca l'infanzia in una benestante famiglia ebrea di Livorno, la sua sistemazione a Parigi, "capitale delle arti", e il contesto cosmopolita fatto di artisti e intellettuali - e delle loro muse - nel quale si forma: frequenta Utrillo, Picasso, Apollinaire, Survage, Vlaminck, Lipchitz... e Kiki di Montparnasse! Tutta questa ristretta cerchia beve, rifà il mondo, si accapiglia, si riconcilia, si sostiene a vicenda. La personalità paradossale e tormentata di Modigliani trapela fra le pieghe delle pagine. La sua vita di ubriacone non gli impedisce di essere sempre sobrio mentre dipinge. In apparenza seduttore e disinvolto, è capace di confidenze fin eccessive in amicizia come in amore. E, soprattutto, brucia di una fiamma viva e pura per la sua arte, al punto da consumarsi per essa.