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Nella crescita della Roma contemporanea le migrazioni interne hanno avuto un ruolo fondamentale. Trascurati a lungo e quindi scarsamente approfonditi, i flussi migratori che hanno popolato Roma partendo dal resto d'Italia meritano una rinnovata attenzione. Già da fine Ottocento la composizione della popolazione romana è stata notevolmente modificata dagli apporti esterni. L'eccezionale espansione della città per tutto il corso del Novecento si è nutrita di una molteplice spinta proveniente dagli arrivi da fuori città: dalla provincia alle altre aree del Lazio fino alle regioni dell'Italia centrale, per non dimenticare il Piemonte e il Veneto, insieme all'afflusso di massa dalle regioni meridionali, divenuto sempre più significativo. Utilizzando la chiave di lettura delle migrazioni interne, il volume coglie gli aspetti centrali dello sviluppo e delle contraddizioni della città: i legami con l'espansione edilizia, la vicenda delle borgate e dei borghetti, il mercato del lavoro, gli studenti fuorisede, gli intrecci con le immigrazioni dall'estero nella fase più recente, le differenze tra i quartieri popolari e quelli legati al ceto medio, solo per citare alcune questioni ricorrenti.