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In una laguna disabitata e selvaggia, il 25 marzo 421 veniva fondata Venezia. Così si tramanda, ma è vero? No. A partire dalla favola di quella nascita, sino alla fine della Serenissima Repubblica, la grande cultura veneziana è sempre stata abilissima nel costruire la propria immagine di città e di stato in funzione delle mutevoli esigenze. Ortalli prende in esame gli snodi essenziali della storia di Venezia e separando realtà e mito accompagna il lettore in un viaggio che segue la graduale crescita della città lagunare alla dimensione di potenza internazionale, poi il progressivo ridimensionamento sino alla fine della Repubblica a fronte delle milizie napoleoniche nel 1797 e a oggi. Entrano in scena i Troiani e Federico II, san Marco e i Turchi, Carlo Magno e Napoleone, Paolo Sarpi e Goldoni, Petrarca e Tiziano: papi, imperatori e personaggi qualunque, attori tra favola e verità di una vicenda straordinaria. Uno stringente esercizio di analisi critica che riconosce nondimeno la forza del mito nel determinare nel corso dei secoli, all'interno come all'esterno di Venezia, l'immagine della città.