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"Un punto di vista del tutto inedito per raccontare abitudini, gusti, convinzioni che si sono sedimentati per secoli nel Medioevo occidentale. Scopriremo così che anche un gesto, un colore o un semplice taglio di capelli possono rivelare, a guardarlo bene, un passato secolare". (Alessandro Vanoli). Uomini e donne con chiome lunghissime o con teste crudelmente rasate; vecchi orgogliosi della canizie o che la nascondono con la tintura; capelli esibiti o ripudiati, aggrediti o celebrati, trascurati o splendidamente acconciati; usati per sollevare, trascinare, trattenere e persino per volare. Al centro di gesti ordinari o straordinari, nel Medioevo i capelli indicavano la condizione sociale ed esistenziale, distinguendo il povero dal ricco, il buono dal cattivo, il vicino dallo straniero, il laico dal chierico, la donna onesta dalla dissoluta, la vergine dalla maritata, il vanitoso dall'umile. Questo libro li riscopre come inaspettati protagonisti di storie reali o immaginarie, tramandate dalla letteratura e dall'arte.