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Il volume prende le mosse dai contributi della dottrina tedesca dell'Ottocento, rivisitata attraverso le voci di Emilio Betti e di Francesco Carnelutti e attualizzata alla dematerializzazione e alla moltiplicazione dei crediti nella nostra epoca di capitalismo finanziario e di crisi endemica, per giungere alle novità normative introdotte in Italia negli ultimi anni in materia di tutela e di autotutela esecutiva dei crediti e di procedure concorsuali, estese a ogni sorta di debitore. Al lettore vengono offerte altresì alcune riflessioni sul significato religioso e ancestrale del nesso debito-credito, sulla centralità del debito e dell'esdebitazione nella costruzione economica e giuridica della società globale e sulla crisi come dispositivo di governo dell'homo oeconomicus videns et consumans. All'idolum tribus del mercato alte si levano dissonanti voci con i versetti del Pater noster: «Et dimitte nobis debita nostra, sicut et nos dimittimus debitoribus».