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Attraverso la rilettura di un saggio di Franz Wieacker, il volume propone una meditazione sull'impossibilità di adempiere. Luogo comune del pensiero civilistico d'ogni tempo, l'impossibilità è pressata da contrapposte esigenze: da un lato, non mortificare il significato morale e sociale del debito, di ciò che il debitore «deve fare» a beneficio del creditore e della collettività; dall'altro lato, non ostacolare l'ingresso sulla scena di valori e interessi altrettanto meritevoli, che giustificano il sacrificio del «risultato» che il debitore deve procurare. Qual è il limite allo sforzo del debitore? Quali situazioni lo esentano da responsabilità? Domande che a più di mezzo secolo dal saggio di Wieacker continuano a tenere desta l'attenzione dell'interprete e dell'osservatore del diritto e della società in cui viviamo.