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Con lo scoppio della guerra la famiglia di Guido Ottolenghi, imprenditore ebreo torinese, si trasferisce a Porto Corsini (Ravenna). Dopo l'8 settembre 1943 e l'arrivo dei tedeschi la situazione per loro però si fa pericolosa. Tentano invano di fuggire al sud via mare poi, dopo alcune dimore provvisorie, trovano generosa accoglienza e protezione presso alcune famiglie di Cotignola. Nel maggio del 1944 con un viaggio avventurosissimo si trasferiscono a Roma. La liberazione della città è ormai vicina, e con essa la fine delle loro traversie. Scritta con una delicata mano femminile, questa memoria è una rara testimonianza non solo dei patimenti vissuti dagli ebrei durante la guerra, ma anche della solidarietà e dell'assistenza che non di rado poterono ricevere. Per l'aiuto fornito agli Ottolenghi e ad altri ebrei, quattro cittadini di Cotignola sono stati proclamati in Israele «giusti fra le nazioni».