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Il 20 agosto 2018, data in cui si è concluso il terzo programma di aggiustamento economico per la Grecia, ha segnato simbolicamente la fine di quasi un decennio di crisi e piani di salvataggio. Tuttavia, nonostante siano trascorsi oltre dieci anni dall'inizio della crisi dell'Eurozona, i paesi dell'Europa del Sud non si sono ancora completamente ripresi. Le conseguenze della crisi sono, in certa misura, ancora visibili, e non solo dal punto di vista dei retaggi economici: si pensi a fenomeni quali la nascita di partiti di protesta, il crescente euroscetticismo espresso da diversi settori dell'opinione pubblica, il succedersi di fasi di instabilità politica, la contrazione del welfare state. Il contributo di questo volume è duplice. Da un lato, si analizza il processo decisionale nei sei paesi considerati (Cipro, Grecia, Italia, Malta, Spagna, Portogallo) rispetto a una serie di importanti riforme all'architettura istituzionale dell'Eurozona negoziate nel contesto della crisi. Dall'altro, partendo dalla prospettiva teorica propria dell'intergovernativismo liberale, si esamina il processo di formazione delle preferenze nazionali durante la crisi.