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L'accesso al credito e le relazioni di potere che intorno ad esso si articolavano sono uno degli aspetti cardine della società italiana fra tardo medioevo e prima età moderna. Le diverse modalità (lecite, illecite, dubbie) di procurarsi denaro si intrecciavano infatti con questioni legate alla sfera economica, politica, giuridica e religiosa. Ricostruire la storia del credito permette quindi di comprendere meglio la società dell'epoca. Indagando tanto il terreno delle elaborazioni teoriche quanto quello delle attuazioni concrete, il presente volume fornisce un ampio quadro del dibattito e delle maggiori acquisizioni storiografiche riguardo al credito e ai Monti di Pietà. Rifiutando schematiche semplificazioni, il volume indaga i molteplici protagonisti di vicende che coinvolsero teologi e giuristi, banchieri ebrei e cristiani, mercanti, predicatori e magistrature cittadine. Declinato secondo forme diverse di progettualità sociale, lo sviluppo del mercato del credito rispondeva a una diffusa necessità di denaro. E intorno alla richiesta di credito si giocava - allora come oggi - una parte significativa del grado di appartenenza riconosciuto o negato ai membri di una comunità politica.