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Quintino Sella è stato il protagonista della lotta per il risanamento finanziario che accompagnò la nascita del Regno d'Italia. Per tre volte ministro delle Finanze, perseguì strenuamente il riequilibrio dei conti pubblici e per questo il suo nome è rimasto associato a due opposti stereotipi: lo spietato torchiatore dei contribuenti da un lato e il salvatore della patria dall'altro. Nella definizione di tali appellativi un ruolo cruciale fu giocato dalla pubblicistica coeva e in particolare dalla stampa satirica, che nell'Italia postunitaria conobbe una stagione di straordinaria fioritura. Sella divenne uno dei bersagli preferiti dei caricaturisti, che amavano ritrarlo nell'atto di imporre sacrifici ai cittadini. Il volume presenta una scelta di 100 vignette, realizzate da importanti disegnatori italiani e pubblicate da giornali satirici come «Pasquino», «Lo Spirito folletto», «Il Diavolo», «Il Lampione». Ogni vignetta è accompagnata da un commento che illustra il contesto politico, il ruolo di Sella, l'orientamento del giornale, il significato del disegno, i personaggi raffigurati, l'ironia dell'autore. Spesso sottovalutata dalla storiografia, la satira si rivela una fonte per cogliere particolari del passato altrimenti impalpabili: gli umori dell'opinione pubblica, i «luoghi comuni», il rapporto tra élite e lettori, la percezione dei problemi del Paese. Il risultato è una fotografia dell'Italia postunitaria, che tra mille sacrifici costruisce la propria identità anche attraverso la desacralizzazione della politica.