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In Italia ci si è finora scarsamente interrogati sul contributo che gli accademici e le università danno ai processi di innovazione economica e sociale. Al tema è stata dedicata una ricerca i cui risultati sono presentati in due volumi. In questo primo volume è approfondito il ruolo degli accademici, nel secondo - di prossima pubblicazione col titolo «Università e innovazione. Il contributo degli atenei italiani allo sviluppo regionale» - quello degli atenei come organizzazioni. L'indagine che è al centro del presente volume ha coinvolto circa cinquemila accademici e rappresenta l'impegno di ricerca più consistente e approfondito su tale fenomeno. Argomento centrale è la «terza missione» svolta dai docenti universitari, accanto ai compiti tradizionali costituiti dalla didattica e dalla ricerca. Si tratta di quell'insieme di attività che conducono alla valorizzazione commerciale della ricerca scientifica attraverso i brevetti, la creazione di imprese accademiche (spin-off), la ricerca svolta in collaborazione con le imprese o su commissione di aziende esterne. Ma sono anche considerati altri tipi di attività che caratterizzano l'impegno sociale e «pubblico» degli accademici fuori dalle mura delle università: dalla divulgazione dei risultati raggiunti dalla scienza al contributo alla soluzione di problemi sociali e politici rilevanti. Questo studio mostra dunque una dimensione importante e trascurata del ruolo degli accademici in Italia: una trama di relazioni e attività da conoscere meglio per governarle e valorizzarle efficacemente.