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Il 15 aprile 1967 moriva Totò; dopo di lui nessun altro ci ha fatto ridere tanto. Maschera, marionetta, attore, Totò sta dentro una genealogia millenaria, popolaresca e dissacrante, che dal dio Pan scende fino a Bertoldo e a Pinocchio. Niente merita riguardo, ai suoi occhia né l'autorità né il significato. È esplosione di desiderio, rivincita delbasso sull'alto, trionfo della fame, del corpo, dell'amore su qualsiasi pretesa di coerenza e di ordine. Gerarchie, onori, verità, senso comune: Totò li riduce ad assurdità, travolgendoli in un fiume di parole impazzite e di battute fulminanti.