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La filologia e la linguistica storica così come le intendiamo oggi hanno origine nel rinnovamento degli studi prodottosi durante la prima metà dell'Ottocento in Germania e affermatosi man mano nel resto dell'Europa, ma non nell'Italia degli antichi stati. Per far uscire l'Italia unita da questa situazione di arretratezza provinciale vengono presi provvedimenti già dal "dittatore" Farini e subito dopo da ministri come Mamiani e De Sanctis, i quali modernizzano l'insegnamento universitario sia istituendo nuove materie, sia puntando su professori giovanissimi quali Carducci e D'Ancona, oppure formatisi all'estero perché esuli come Amari o perché sudditi asburgici come Ascoli e Mussafia. Senza perdere di vista fasi precedenti significative, né sviluppi che si sarebbero avuti nel corso del secolo successivo, il volume mette a fuoco alcuni momenti del processo di fondazione dei nostri studi filologici e linguistici e ne indica il rapporto complesso col dibattito ideologico e politico contemporaneo.