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Dall'organizzazione mondiale del commercio alla tutela dell'ambiente, dagli organismi che disciplinano internet alle politiche delle grandi banche, il mondo è retto da una rete di attori pubblici o privati, di regolatori indipendenti e di autorità sottratte alla delega politica. C'è un diritto globale capace di disciplinarle e limitarle? Il diritto degli stati può servire ancora a proteggere la vita e l'autonomia dei popoli o dobbiamo rassegnarci all'evaporazione della democrazia e a delegare a decisori senza radici le scelte che contano? Descrivendo le trasformazioni della governance mondiale, il volume rilancia il ruolo essenziale della legalità nel mondo globalizzato, ne riconsidera il senso e la funzione richiamando l'ideale del rule of law: come canone di equilibrio nella molteplicità degli ordini giuridici e dei regimi regolatori che popolano il globo; come promessa che il diritto limiti il potere; come custode della natura essenzialmente pubblica della legalità.