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Perché la Serie A non è più il campionato di calcio più bello del mondo? Perché le squadre italiane faticano a tenere il passo di inglesi e spagnole, temono il sorpasso delle tedesche e hanno perduto la leadership nelle Coppe europee? Perché l'Italia è l'unico paese europeo in cui negli ultimi dieci anni è diminuita la presenza degli spettatori negli stadi? E perché è quello in cui si è registrata la percentuale più bassa di incremento del fatturato complessivo del movimento calcistico? Ma soprattutto: come si può fare per restituire competitività a un sistema che fino alle soglie del Duemila guardava dall'alto in basso la concorrenza internazionale? Questo libro è il frutto di un cammino di ricerca che ha messo a confronto dati economici e fiscali, capacità di marketing, strumenti giuridici e meccanismi regolamentari del calcio italiano ed europeo per elaborare, con il contributo di studiosi, addetti ai lavori e qualificati osservatori esterni, un composito pacchetto di proposte di riforma da affidare rispettivamente al legislatore, alle autorità sportive, al complesso sistema di imprese che opera nel settore e ai singoli club calcistici. Una ripartenza, termine calcistico in voga negli anni Novanta, quando le squadre italiane vincevano le Coppe europee, che necessariamente passa per la capacità del calcio italiano di fare sistema. Puntando sui nuovi stadi, ma non solo.