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In conseguenza della internazionalizzazione dei commerci e della creazione di numerosi regimi regolatori, regionali e globali, l'ordine giuridico ereditato dalla prima metà del '900 è stato sostituito da un ordine profondamente diverso, che non lascia inalterato il ruolo dei pubblici poteri, i quali prendono decisioni che coinvolgono gli interessi di cittadini e imprese di altri paesi. Anche le imprese multinazionali, nel cercare le norme più favorevoli per la realizzazione dei propri interessi, mettono in competizione gli ordinamenti statali, ottengono giustizia al di fuori di essi, grazie ai tribunali arbitrali e alle corti internazionali e sovranazionali. Si pongono, quindi, questioni nuove, riguardanti le varie forme di azione dei pubblici poteri, in particolare per quanto concerne il rispetto degli standard minimi dei principi del giusto processo. Il volume mira a enucleare tali principi comuni, per verificare se esista "in nuce" una giustizia procedurale valida non solo per i paesi occidentali, ma anche per altri.