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La città rappresenta il luogo di interazione per eccellenza tra immigrati e società di accoglienza, con i suoi esiti di integrazione o di conflitto. La ricerca sulle politiche per gli immigrati si è a lungo concentrata sul livello nazionale, con l'identificazione di diversi modelli istituzionali di inclusione nei diritti di cittadinanza. Questo libro, al contrario, parte dalle iniziative messe in atto dai governi locali in quanto attori più vicini ai problemi e alle esigenze dei cittadini. La prima parte esamina la relazione tra immigrazione, città e politiche locali in alcuni paesi europei (Gran Bretagna, Francia, Germania e Spagna), per poi focalizzarsi sul caso dell'Italia, dove i comuni hanno sempre svolto un ruolo centrale per quanto riguarda l'accesso degli stranieri a una serie di servizi. La seconda parte ricostruisce in maniera dettagliata il discorso pubblico e le politiche per gli immigrati in tre città che negli anni Novanta sono state governate da diverse maggioranze politiche: Milano, dove alla Lega Nord nel 1997 è subentrato il Polo delle libertà; Bologna, tradizionalmente di sinistra ma dove nel 1999 viene eletto un sindaco di centro-destra; e Napoli, con le giunte Bassolino allargate anche a Rifondazione comunista. L'analisi fa emergere anche la rilevanza di attori non politici, come i funzionari delle amministrazioni locali e le organizzazioni del terzo settore attive sul territorio.