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Nell'Ottocento gruppi consistenti di inglesi, svizzeri, tedeschi e francesi migrano verso l'Italia e vi si insediano. Sono intraprendenti, provvisti di capitali, poliglotti, portatori di culture diverse da quelle delle élites locali e in gran parte protestanti. Avranno parte cospicua nello sviluppo del capitalismo italiano. Daniela Caglioti ricostruisce le vicende di una di queste comunità imprenditoriali protestanti: quella svizzera-tedesca di Napoli. Ne indaga i percorsi dell'immigrazione e dell'insediamento; ne ricostruisce i modelli di integrazione o segregazione nella società meridionale; ne ripercorre le vicende biografiche, le storie familiari, le scelte matrimoniali, i percorsi educativi, il training e la socialità; analizza le relazioni fra imprenditori protestanti ed élites locali; studia il ruolo giocato dall'appartenenza religiosa nel delineare le strategie manageriali e di adattamento alla società italiana prima e dopo l'unità e la costruzione di networks sovranazionali.