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La prima parte del lavoro monografico è incentrata sulla tematica della legittimità di obblighi europei di incriminazione. Si parte dall'indagine sull'esistenza di beni giuridici europei, meritevoli e bisognosi di tutela penale, per poi passare all'analisi degli strumenti normativi su cui fondare una competenza penale dell'Unione. Questa prima parte si conclude con i riflessi che l'esercizio di una competenza penale dell'Unione avrebbe sul principio di riserva assoluta di legge, il quale è da molti visto come ostacolo all'europeizzazione del diritto penale, ma che non sembra in grado di arginare l'avocazione di fette di potestà penale in capo all'Unione. La seconda parte del lavoro, partendo sempre dall'indagine relativa ai profili attinenti alla riserva di legge, è improntata sull'influenza esercitata dalle fonti sovra-nazionali sul sistema penale interno. Il principale oggetto dell'indagine è costituito dall'art. 117, co., 1 della Cost. che ha ridisegnato i vincoli alla potestà legislativa dello Stato ed i rapporti tra lo stesso e l'Unione europea.. La parte conclusiva dell'opera è costruita sulla riflessione che il principio di riserva di legge promette in realtà più di quello che mantiene e, pertanto, si impone una rilettura del concetto di riserva di legge perché venga garantita sia la democraticità delle scelte di incriminazione, sia un controllo di conformità costituzionale sulle stesse.