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"La «parte speciale» del nostro «diritto penale» comprende, innanzitutto, la trattazione dei «delitti contro la persona», dei «delitti contro il patrimonio» e dei «delitti contro la pubblica amministrazione». Tale raggruppamento, se non è conforme a precisi criteri classificatori, risponde nondimeno a profonde esigenze didattiche, data la particolare significatività di «campione» dei suddetti delitti, sotto diversi profili (per frequenza statistica, rilevanza pratica, importanza dommatica, struttura ontologica, fattispecie generali, ecc.), e la conseguente imprescindibilità nell'insegnamento della parte speciale del diritto penale. E ciò perché i delitti contro la persona sono i «delitti naturali» per eccellenza, «costanti» del diritto penale, previsti a tutela di «beni-fine» (in funzione dei quali è predisposta la tutela degli altri «beni-mezzo») ed esposti, forse mai come nelle attuali contraddizioni della nostra contraddittoria epoca, a sempre nuove forme di aggressione; onde la loro «centralità» nel «personalismo» del nostro ordinamento penale. Perché i delitti contro il patrimonio, per la loro stretta rispondenza a sottostanti tipologie ontologiche di aggressione, si presentano tra i più formativi per l'apprendimento del metodo dell'analisi dei singoli reati, costituendo pertanto un irrinunciabile strumento didattico. Perché i delitti contro la pubblica amministrazione, oltre a presentare una progressiva espansione parallelamente ai processi di «socializzazione» e «pubblicizzazione» nell'ambito del moderno «Stato sociale», costituiscono un eloquente indice del livello di moralità del potere politico e burocratico e di un'intera società e condizionano la percezione sociale del «prestigio» del sistema giuridico, inscindibilmente legata anche al grado di fiducia dei cittadini nell'integrità morale dei pubblici poteri. Per altre categorie di reati, a cominciare dalla «nebulosa» dei delitti contro lo Stato, è auspicabile nel comune interesse che essi tornino a dormire quei più tranquilli sonni, applicativi, dommatici e didattici, propri delle epoche di più pacifica coesistenza sociale." (dalla presentazione)