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Con il canto trentatreesimo del Paradiso, concluso pochi mesi prima di morire, Dante porta a compimento la grandiosa impresa del poema sacro. Partito dal punto più basso dell'universo e giunto al termine della propria ascesa al cielo degli angeli e dei beati, il pellegrino desidera ora avvicinarsi alla Trinità stessa: nasce così il suo inno alla Vergine, la più ardente e celebre delle preghiere. In un canto che comunica l'eccezionale fiducia nei mezzi della poesia - che con la sua qualità creativa, con le sue immagini e con le sue metafore riesce a fornire meglio di ogni altra espressione un'idea veridica dell'aldilà - Dante si fa degno di accostarsi al «sommo piacer», dominato da quell'amore verso Dio che lo spinge a unirsi a lui in un incontro che ha fatto di questi versi una tappa decisiva della nostra letteratura.