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"Sottosuolo" è la sfera della vita psichica, nella sua intimità libera e irrazionale, necessariamente in urto con le leggi del mondo esterno. È disarmonia radicale tra l'informe privato e l'ordine "di facciata", che alimenta una perpetua e morbosa irritabilità, un costante senso di irrequietezza e di risentimento. È assenza di legge o convenienza imposta dalla società o dal prossimo. L'uomo autentico non è l'uomo esteriore, la maschera esibita per il mondo, ma quello interiore, che si rifugia e si nasconde nel proprio io. "Memorie dal sottosuolo" è un'opera fondamentale nel percorso dell'autore: d'ora in poi tutti i personaggi di Dostoevskij avranno un "sottosuolo" e vi si immergeranno per poi risorgere rigenerati o per affondarvi senza speranza. Introduzione di Fausto Malcovati.