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Andrea ha vent'anni, dovrebbe studiare per gli esami all'università, ma ha una tessera del Partito in tasca e altre velleità in testa. È entrato in politica quasi per caso, perché Angelica, la ragazza con cui stava, voleva studiare sul serio e non aveva tempo da dedicargli, così lo ha piantato. Però poi lui ci ha preso gusto. La stoffa ce l'ha. Nell'associazione studentesca ha incontrato le persone giuste che lo hanno istruito e gli hanno spiegato come funziona davvero la politica: a cosa bisogna prestare attenzione, come ci si muove, cosa bisogna dire e soprattutto quali domande non fare mai. Così è stato affiliato alla corrente di Salvo, quella vincente, e in un baleno ha fatto carriera. A dispetto di tutti i timori e dello scetticismo di suo padre, che lo ha sempre contestato ricattandolo col fatto che gli pagava gli studi fuori sede, Andrea ce l'ha fatta, e adesso guadagnerà anche un suo stipendio, perché la politica è un lavoro vero, i soldi corrono, sebbene non sempre in modo limpido. Con ironia e leggerezza, "Così giovane e già così moderato" smaschera i meccanismi che si muovono dietro le quinte dei partiti politici italiani. Ci mostra come anche ai livelli più periferici le logiche del potere e della burocrazia interna inquinano gli ideali e i contenuti della politica, quella che noi tutti crediamo sia la politica vera, di cui si dibatte in tv e sui giornali, e che invece spesso è solo il paravento dietro cui si muovono interessi molto meschini.