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Naomi Jenkins convive con i segreti. Ci ha fatto l'abitudine da quando, tre anni fa, le è accaduta una cosa terribile, così umiliante e spaventosa che ha giurato che non l'avrebbe mai rivelata a nessuno. Da allora non ha più paura di mentire. Adesso è Robert il suo segreto. Si vedono ogni venerdì, sempre alla stessa ora, nella stanza dello stesso hotel. Ma un giorno Robert, di solito così maniacale nella sua precisione, non si presenta. Sembra scomparso nel nulla. Naomi non ha scelta, deve fare quello che lui le ha sempre vietato: andare a casa sua, capire che cosa è successo veramente. Di Robert non c'è traccia. Naomi sta spiando alle finestre, quando sente una voce chiamarla per nome. È Juliet, la moglie di Robert. Le parla dolcemente, sorride e, anche se non si conoscono, pare sapere tutto di lei e le dice di 'averle fatto un favore'. Naomi, spaventata, scappa. È diretta alla polizia, è convinta che Juliet abbia perso la testa, e abbia fatto del male a Robert. A occuparsi del caso sono la sergente Charlie Zailer e il detective Simon Waterhouse. Eppure, dalle prime indagini, Robert non sembra svanito, o almeno questo è quello che dichiara sua moglie Juliet. Ma Naomi non le crede, sa che non è così. Per convincere la polizia a occuparsi seriamente del caso, non le resta che fare quello in cui lei è bravissima: mentire. Naomi accusa Robert di averla violentata. Per lei, che conosce le azioni di uno psicopatico, è facile essere credibile. Ma bisogna fare in fretta.