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La raccolta de "L'usignolo della Chiesa Cattolica" comprende poesie scritte fra il 1943 e il 1949, ma è stata pubblicata solo nel 1958, dopo una serie di vicissitudini editoriali che vede poeti e critici di spicco impegnati a sostenere le poesie pasoliniane presso editori perennemente titubanti. L'opera, nel suo complesso, mette in campo un conflitto interiore espresso secondo i modi di una sacra rappresentazione. I versi, quasi barocchi, di "maniera", sono tesi a registrare la durezza del mondo e dei rapporti sociali. La confessione della propria omosessualità viene fatta con una voce che Fortini ha definito "di falsetto", una voce cioè povera di armonici e di risonanze, che parla di una seconda, dolorosa nascita nel mondo della razionalità.