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Almería, sud della Spagna. La sabbia bruciata dal sole respira grazie alle onde fresche del mare. Sulla battigia, una accanto all'altra, passeggiano due donne. Sono madre e figlia. Rose combatte da anni con un dolore di cui nessuno riesce a scoprirne la causa chiamandola una malattia "immaginaria". Sua figlia Sofia a venticinque anni ha lasciato da parte i suoi sogni e le sue ambizioni per prendersi cura di lei. Entrambe sono a un vicolo cieco. Ma quell'estate segna un confine netto tra il loro passato e il loro futuro. Sofia incontra una ragazza che è il suo esatto opposto: Ingrid è indipendente, realizzata, libera da vincoli di ogni genere. Tra le distese brulle e desertiche di una Spagna assolata, con l'amica accanto, Sofia riprende in mano le fila della sua vita e la sua giovinezza perduta. A partire dal rapporto con suo padre che aveva chiuso anni prima per volere della madre. E quest'ultima trova finalmente un medico che sa davvero ascoltare e lenire le sue paure e le sue insicurezze. Perché a volte la sofferenza ha radici lontane e per liberarsene bisogna solamente ascoltarsi nel profondo. A volte la cura migliore è il conforto di un abbraccio. Sofia e Rose non sono più le stesse e nell'identico istante si ritrovano, unite da quel legame che tra una madre e una figlia non si spezza mai. Qualunque cosa accada.