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Il primo dei tre racconti di questo volume, "Giorni aperti" (scritto nel '40), ha per protagonista un giovane soldato alle prese con l'esperienza della guerra: una situazione vissuta con terrore ma anche come un'avventura, con il gusto picaresco di una scommessa sulla scoperta della vita. "Labirinto" (composto durante la guerra) racconta la crudele caccia fratricida che conclude la fuga verso la salvezza di quattro partigiani. In "Il gelo della mattina" (che risale invece all'immediato dopoguerra) vediamo infine un uomo costretto a confrontarsi con l'ineluttabile, la morte della moglie, combattuto tra la propria viltà e un opposto sentimento di pietà, tra l'agitarsi di desideri inconfessabili e il peso del rimorso.