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Protagonista de "La mostra" è il pittore Vito Timmel, morto in manicomio. La sua esistenza di randagio viene ricostruita a brandelli attraverso le sue stesse parole e quelle di amici, carcerieri e volenterosi guaritori, compagni d'osteria e d'arte, personaggi sanguigni e larvali, donne struggentemente amate e ferocemente perdute, cori di voci e di cose che dicono la demenziale verità del mondo, in una sgangherata triestinità dialettale e universale, dove rifluiscono frammenti e detriti di una sommersa Mitteleuropa. "La mostra" è la storia di un uomo che cerca di salvarsi nella dimenticanza e si dibatte nella contraddittoria necessità di uccidere il passato e di farlo vivere, di amare la vita, e di spegnere questo amore che fa così male.